M come malattia o come miglioramento?

Solo così riusciamo a fare in modo che la malattia, già di per sè "fastidiosa" possa anche portarci il grande regalo di migliorarci.

A mio parere vi sono tre momenti del vivere la malattia: il primo che è inevitabilmente quello dello sconforto, il secondo che è quello della reazione ed il terzo, più importante degli altri due, che è quello di cercade di dare ad essa un significato. Significato che non dovrebbe essere "cosa ho fatto di male per meritare questo", ma piuttosto quello del "se mi è capitato, vuole dire che si tratta di un segnale".

Questo segnale, o prova, va interpretato e ciascuno ha il suo modo per interpretarlo. E poi continuare a vivere, con serenità, ma tenendo sempre a mente che abbiamo avuto questo segnale. Segnale che dovrebbe aiutarci a mantenere viva la consapevolezza, oltre che della pracarietà del nostro corpo, anche e soprattutto del fatto che abbiamo il grande dono del nostro spirito il quale, a differenza del nostro corpo, deve tendere ad essere inattaccabile.

E poi, dovrebbe essere cosa scontata, è lo spirito che influenza il corpo, e non viceversa! Cerchiamo quindi di evitare di cadere nell'errore di farci governare dal nostro corpo e soprattutto da ciò che di esterno lo influenza.

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Antonio Franco | Breath Trainer & Counselor
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