Ci permettono di trovare dei riferimenti e di orientarci. Sono i modelli del nostro concetto del tempo, dello spazio e dell'esistenza.
Ma tutti i cicli non sono conosciuti e riconosciuti. In fatti, ogni aspetto della nostra vita sono funzione di cicli e non sempre ne siamo consapevoli.
In questo momento per esempio, sono seduta davanti al mio computer e scrivo. Le parole scorrono e si susseguono. I pensieri si organizzano. Prima di arrivare a questo stadio, ho faticato. Il ciclo della scrittura non voleva mettersi in moto. Mi sono alzata, mi sono addormentata, mi sono fatta la doccia, ho mangiato, ho passeggiato… ho aspettato, mi sono preparata. Poi, come per magia, il ciclo della scrittura si è avviato. Lo lascio attraversarmi e so che si richiuderà cosi come si è aperto.
Esaminiamo, ora, la nostra vita per ritrovarvi la traccia dei cicli familiari. Immaginate la scena seguente: vi recate da amici e iniziate una discussione. All'inizio, sono i soliti discorsi e, ad un certo punto, come per magia, la comunicazione si avvia. E' sciolta, poi, progressivamente o improvvisamente, si calma. Avvertite che è ora di congedarvi; tornate a casa. La comunicazione si è svolta secondo un ciclo che avete chiaramente risentito.
Sarebbe possibile descrivere un simile fenomeno in quasi tutte le nostre attività: la lettura, la musica, gli spettacoli, il lavoro, il bagno, l'amore, i pasti, ecc. C'è sempre un momento in cui l'attività vi prende e un momento in cui vi lascia.
Un ciclo non si decide, non si prevede e non si controlla. Si ascolta, si sente e si rispetta. Interrompere un ciclo provoca una frustrazione e prolungarlo, un malessere.
Per capire bene questo, pensate al cinema. Anche un film segue un ciclo! Se questo ciclo è interrotto prematuramente, perché lo scenarista, per esempio, ha deciso di non rivelare la fine, ci rimane un sentimento spiacevole. Se, al contrario, il film non finisce più, ci irrita. Un buon film ci fa entrare e uscire dall'azione al momento giusto.
E cosi, la nostra vita e la nostra evoluzione personale seguono ugualmente dei cicli, Uno dei principi essenziali del rebirth è di rispettare tali cicli.
Non si sforza mai qualcuno al cambiamento: si accompagna una trasformazione.
E' certo, tuttavia, che il respiro agisce come un catalizzatore: accelera il processo d'evoluzione. Ma quest'accelerazione è naturale; è perciò sempre sopportabile e desiderata.
Rispettare il ciclo d'evoluzione, è garantire il successo della trasformazione.
Infatti, trascinare qualcuno in comprensioni che non è pronto ad intravedere provoca traumi. Nello stesso modo, frenare delle rivelazioni essenziali perpetua dei blocchi.
L'etica del respiro è innanzi tutto l'ascolto e il rispetto del ciclo.