Evidentemente le ragioni sono molteplici e diverse. Alcuni si rivolgono al rebirthing perché la loro disperazione è troppo grande e le terapie tradizionali non hanno più nulla da offrirgli, a parte delle pillole e delle parole. Altri sono curiosi di scoprire degli stati fisici e psichici inconsueti, altri ancora hanno voglia di imparare a respirare la vita, di trovare una forma di meditazione attiva, di rivivere la loro nascita, di fare la pace con se stessi, d'incontrare la loro dimensione olistica, d'imparare ad amare.
La lista è lunga. Prima di approcciare il respiro, non si sa cosa sia, quindi ci si mette dentro quello che si vuole: terapia, yoga, regressione, energetica, spiritualità, divertimento, rilassamento, incontri, svago, amore.
Ci si trova, d'altronde, generalmente, quello che si vuole, ma, prima di tutto, quello che vi si trova è l'integrazione.
Si può avere una vita meravigliosa, sentirsi a proprio agio con se stessi ed avere voglia di fare rebirth, perché fare rebirth è integrare ed integrare è evolvere.
Ora il senso stesso dell'esistenza è l'evoluzione.
Il respiro non è, fortunatamente, il solo mezzo di integrare ed evolvere! Le vie sono tanto numerose quanto personali.
Ma il respiro si addice, tuttavia, a molti di noi in quanto permette di accedere a diversi livelli d'integrazione.
