Lo stadio tecnico della respirazione IX┬░

Il terzo centro
 

Osservazione: quando il terzo centro è attivato, il petto si gonfia e le spalle si sollevano. Tutti i movimenti della respirazione nel corpo sembrano essere stimolati dall'alto del busto. Il corpo somiglia ad una marionetta mossa da fili attaccati alle spalle.

Quando questa respirazione è realizzata correttamente, si manifesta nelle tre dimensioni spaziali: il petto (in avanti), il dorso (all'indietro) e le costole (sui lati) si «gonfiano» e si «sgonfiano».

 

Interpretazione:

  1. Questa respirazione è legata al chakra del cuore. Simbolicamente, assimila i temi tradizionali del cuore: l'emotività sentimentale, l'amore, il perdono, ma anche il rancore ed il rimpianto.
  2. Ci connettiamo al passato tramite i nostri ricordi, le nostre interpretazioni emotive (piacere, pianto, vergogna, rimpianto, perdono, rancore…).
    Così, il legame col passato dipende dagli attributi del cuore e risiede ugualmente in questa zona. La respirazione del terzo centro favorisce dunque i ricordi.
  3. Le persone che respirano spontaneamente nel terzo centro rivelano il loro funzionamento essenzialmente emotivo.



Vantaggi ed inconvenienti: se la respirazione del tipo «terzo centro» è eccellente per stimolare le emozioni e le regressioni, comporta però numerosi pericoli energetici e psichici.

  1. In effetti, non dobbiamo dimenticare mai che la respirazione è inscindibile dall'energia. Là dove va e dove risiede il respiro, lì va e risiede l'energia.
    Ora, la sede dell'energia vitale nel corpo, lo hara, si trova nel ventre, e respirare nel terzo centro implica il trasferimento dell'accumulo di energia verso il petto. Si crea, quindi, uno squilibrio tra il funzionamento ideale dell'energia nel corpo e la nuova configurazione attuata dalla respirazione.
    Alla lunga appariranno dei problemi energetici nella zona del cuore provocando squilibri emozionali, poi dei disordini fisici (come dolori intercostali o anche problemi cardiaci).
  2. Allo stesso modo, tale respirazione vuota il punto di riserva naturale energetica del corpo, favorendo perdite di forza e di vitalità. Questo fenomeno è intensificato quando il soggetto è già in fase di perdita d'energia (depressione, malattia, vecchiaia).
  3. La respirazione tipo «terzo centro» blocca l'energia nella parte alta del corpo e genera dei dolori cervicali. Spesso le persone che soffrono di mal di testa hanno la tendenza a trattenere la loro energia nella parte alta del proprio corpo. Tali persone devono assolutamente evitare la respirazione del terzo centro che rinforzerebbe il loro aspetto mentale ed aggraverebbe i loro problemi.
  4. Ogni persona che soffra di una forte emotività deve evitare questa respirazione che accentuerebbe la sua tendenza all'eccesso affettivo.
  5. Le persone psichicamente vulnerabili possono cadere in crisi psicologiche, addirittura con risvolti psichiatrici, qualora si concentrino esclusivamente su questo centro della respirazione.
    Il peggiore dei pericoli nella respirazione cosciente è senza dubbio quello di cumulare i seguenti fattori: non rispetto del ciclo a causa di una determinazione preliminare della durata della respirazione, invito alla drammatizzazione, espiro lungo e respirazione nel terzo centro. Questa combinazione può portare le persone destabilizzate a seri problemi!


Accompagnamento: la respirazione del terzo centro si utilizza per un lasso di tempo limitato e con un obiettivo preciso:
  • Stimolare le emozioni nelle persone che controllano il loro emozionale e che dicono di «non sentire niente»,
  • Avviare le regressioni e, in particolare, il vissuto del trauma di nascita.

In questi due casi, la respirazione nel terzo centro non si utilizza che per una breve parte della seduta e mai per tutto il tempo.

EVENTI

Antonio Franco | Breath Trainer & Counselor
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