Esercizio di regressione

Esercizio di regressione

Esercizio di regressione:

 

 Tappe della Regressione  Osservazione  Applicazione ed esempio
     
Definire il blocco Si utilizza la tecnica della regressione quando, durante una seduta, ci si scontra con una resistenza che né la respirazione, né gli esercizi di psicologia creatrice riescono a sciogliere.

Tale resistenza è sempre legata ad un ancoraggio inibitore. La regressione serve, dunque, ad integrare un ancoraggio inibitore.

Questo ancoraggio è un legame tra il nostro vissuto secolare ed il nostro vissuto simbolico: è cercando di affrontarlo simbolicamente che precipitiamo nell'immaginario.La riuscita della regressione dipende, quindi, in gran parte, dal nostro modo di comprendere l'ancoraggio

1. Definire il blocco

Il blocco si manifesta sempre tramite una unità di ancoraggio» che si risveglia in modo spiacevole: una sensazione dolorosa, uno schema d'energia fastidioso, un'emozione o un'impressione spiacevoli, un pensiero negativo o un'immagine discordante. «Cosa senti esattamente? Come si manifesta il tuo blocco?»

2. Localizzare il blocco
 
Localizzare il blocco permette di trovare un ponte corporeo tra il presente, il passato ed il simbolico. Questo ponte facilita la regressione.
«Dove senti fastidio? A quale zona del corpo associ la tua resistenza (questo pensiero, questa immagine, questa emozione)?»

 

Mettere il respiro nel terzo centro della respirazione Il terzo centro della respirazione (che si trova nel petto) facilita le regressioni perché mette al lavoro la zona del cuore che corrisponde al nostro legame con il passato. «Porta la tua respirazione nel tuo cuore, nel tuo petto. Lascia che le tue spalle richiamino la respirazione. Il tuo corpo segue i movimenti come tirato su dalle tue spalle».
Richiamare un atteggiamento ludico  L'importante non è né la verosimiglianza né l'esattezza, ma il simbolico. Bisogna introdurre la regressione come un gioco benefico. Meglio ancora, considerare la regressione come un gioco vuol dire limitare i rischi di deviazione schizomorfica. Sono sufficiente poche parole che spieghino all'accompagnato che l'esercizio di regressione è un gioco che non bisogna prendere sul serio. Bisogna incoraggialo a lasciarsi sorprendere da tutto quello che può riaffiorare alla sua coscienza. «Faremo un esercizio che vivrai come un gioco. Non domandarti se quello che vedi, senti o percepisci è vero. Vivilo ed esprimilo. Dimmi tutto quello che ti passa per la bocca, per gli occhi, per le orecchie. Lasciati sorprendere dalla ricchezza della tua spontaneità…».
Cercare una indicazione temporale sull'evento che ha dato origine al blocco
Il processo di regressione riporta l'accompagnato alla «prima volta» in cui ha percepito il blocco.Si tratta di ritrovare l'avvenimento che ha dato origine all'ancoraggio inibitore.

Questo avvenimento è spesso simbolico. Non è detto che sia «veramente» accaduto, ma porta, in modo codificato, l'origine della resistenza.

La regressione comincia con la seguente domanda: « Respira bene nel tuo blocco. Concentrati su questa resistenza e dimmi quando hai avuto questa sensazione di…, questa impressione di…, questa emozione di… e questo pensiero di… per la prima volta. Rispondi senza riflettere. Lascia parlare la tua bocca».

Se non arriva nessuna risposta, aiutate l'accompagnato a penetrare di più l'ancoraggio al fine di ritrovare il primo manifestarsi di questo ancoraggio. «Descrivimi bene ogni dettaglio del tuo ancoraggio. Impregnati di questi dettagli. Non avere paura di questa resistenza. Sentila pienamente. Penetrala. Ora che percepisci bene il tuo blocco, dimmi quando l'hai sentito per la prima volta».

Se il processo seguita a non sbloccarsi, ricercate con l'accompagnato delle indicazioni temporali: «Sei un adulto, un'adolescente, un bimbo? Sai camminare? Porti delle fasce?» Ecc…

Se l'accompagnato non teme di divertirsi e capisce che si tratta di una espressione simbolica, si arriva sempre a definire un'epoca.

Assimilazione della persona con l'identità simbolica di regressione Fino ad ora, l'accompagnato ha guardato la scena dall'esterno, dalla sua identità secolare. Bisogna che ora possa identificarsi con ciò che vede, ascolta e sente. Deve entrare nella sua identità simbolica di regressione. Per entrare nell'identità simbolica della regressione bisogna:

1. Chiarire bene la scena: « hai una certa età, senti…, pensi…»

2. Badare a parlare all'accompagnato direttamente alla seconda persona, non bisogna dire « il bambino è vestito di blu», ma «sei vestito di blu, hai cinque anni, ecc.».

3. Incoraggiarlo a descrivere la scena parlando in prima persona. Deve dire: «ho cinque anni, sono vestito di blu» e non «lo vedo, ha cinque anni ed è vestito di blu».

Descrivere nel dettaglio la scena origine del blocco Per il buon svolgimento della regressione, è importante soffermarsi su ogni dettaglio della scena. L'accompagnato deve partire dai particolari più immediati (i vestiti, il luogo, gli oggetti vicini) per scoprire i più lontani (le persone presenti, la situazione generale, i dialoghi). L'abbondanza di dettagli garantisce il successo della regressione:

«Come sei vestito?», «Di che colore sono i tuoi vestiti?», «in che posizione sei?», «Dove sei? All'interno, fuori, descrivimi il posto?», «Sei solo? Con chi sei (se si tratta della prima infanzia, dov'è tua madre? tuo padre?»

Sviluppare la regressione Per portare avanti la regressione bisogna mescolare i dettagli della situazione con le unità dell'ancoraggio inibitore. L'accompagnato parla liberamente, racconta lo svolgimento della scena, sente le emozioni e le esprime. «Sei in un certo posto, sei vestito in un certo modo, hai questa età, sei nella posizione (i dettagli della situazione), perché hai questa sensazione di… perché hai l'impressione di… e l'emozione… (le unità di ancoraggio). Che cosa succede, che cosa è successo, cosa fanno le persone presenti, ecc. (lo sviluppo della regressione)…».
Completare la Regressione
La regressione è un ciclo e, come ogni ciclo, deve arrivare al completamento. Per raggiungere questa fase di serenità, il rebirthato deve, nella sua identità simbolica della regressione, esprimere tutto quello che gli rimane da guarire di fronte all'evento evocato.

Bisogna dare il diritto all'accompagnato di sentire gli odi, le collere ed i rancori della sua identità simbolica e di esprimerli.

Per questo deve visualizzare i protagonisti che intervengono nella regressione e far emergere tutti i residui relazionali ed emozionali che li separano.

L'accompagnato deve comprendere che è al sicuro nella sua regressione. Nessuno può ferirlo o andare contro la sua volontà. Tutto ciò che appare appartiene al suo immaginario e partecipa, in fin dei conti, al suo sviluppo.«Chiama le persone coinvolte, sono obbligate ad ascoltarti ed a sentirti poiché sono nel tuo immaginario. Tu decidi ciò che succede nel tuo immaginario. Esse non possono che rispettarti e risponderti con rispetto».

«Lascia i protagonisti risponderti dal loro cuore e con tutta l'umiltà del loro essere interiore ed autentico. Permettigli di parlare come non hanno mai fatto. Come non hanno saputo fare. Ascolta la parte migliore di loro stessi». 

 Perdonare  Il completamento di una relazione, la risoluzione dei suoi sospesi, non può avvenire che con il perdono!Incoraggiate l'accompagnato, nella sua identità simbolica, ad ascoltare i protagonisti, a comprendere e ad accettare le loro inibizioni.

Aiutate l'accompagnato a percepire l'essere vero dei protagonisti e ad amarli senza rancore

«Ascoltali e vedili differentemente. Apriti a loro come non hai mai fatto. Sii deciso nell'affrontare questo episodio e queste persone in modo diverso».

Ringraziare Il perdono e la gratitudine sono indissociabili, non vanno mai uno senza l'altro… I processi di gratitudine sono delle visualizzazioni.

Nella sua identità della regressione, l'accompagnato prende fra le sue braccia i protagonisti e li ringrazia del passo in avanti che hanno fatto insieme nella loro relazione.

L'accompagnato, nell'immagine della sua identità reale e secolare, prende fra le sue braccia l'immagine della sua identità della regressione (il suo sè regresso), si dà conforto, si ringrazia e si dona delle parole di guarigione.

È importante che impari a diventare il suo proprio rifugio.

Tornare al ciclo di respirazione Questo momento è cruciale, perché determina il ritorno della coscienza all'identità reale e secolare. Esso influenza, quindi, direttamente l'equilibrio psichico dell'accompagnato. L'accompagnato deve concentrare la sua attenzione sulla sua respirazione nel terzo centro (petto).Espande poi l'osservazione all'insieme del suo corpo.

Quindi ritorna ad una respirazione nel primo centro (diaframma pelvico).

Il ciclo di respirazione cosciente prosegue il suo corso.

 

 

 

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Antonio Franco | Breath Trainer & Counselor
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