La storia è intensa, ben raccontata da Jon Krakauer, che è alpinista e giornalista, che sa come descrivere al meglio gli scenari della natura in cui si muove McCandless, andando a ripercorrere i viaggi e contattare le persone con cui era entrato in contatto e cercando di capire cosa lo aveva portato a morire in Alaska, nell'estate del 1990, a ventidue anni, dopo essersi laureato, soddisfacendo così le aspirazioni dei genitori, e dopo aver dato in beneficenza tutti i suoi risparmi.
Mi sono reso conto di quanto questo libro mi toccasse nell'intimo quando sono quasi arrivato alla fine.
Krakauer cerca di essere molto obiettivo e di non esprimere giudizi, fornendo tutte le informazioni possibili sul ragazzo, la sua vita, la sua famiglia e il suo ambiente.
Da principio credevo che Chris McCandless fosse un esaltato, poi però, man mano che la storia si arricchiva di particolari mi sono ricreduto e per tutto il resto del libro, in realtà, sono altalenato fra due opposti giudizi: egocentrico o spirito libero, arrogante o generoso e così via.
Oltre a conoscere meglio il protagonista, ad un certo punto mi sono chiesto quante volte ogni giorno giudico persone e situazioni senza avere elementi sufficienti per farlo, e anche quando nuove informazioni mi portano a cambiare idea è importante ricordare che altre ancora potrebbero ulteriormente modificare le mie percezioni.
Ad ogni pagina che leggevo mi sono reso sempre più conto di come il giudizio su questa persona fosse relativo, soggettivo ed assolutamente aleatorio.
Alla fine sono arrivato a vedere Chris come una persona (e forse questo è stato il passaggio più difficile) che poteva essere contemporaneamente uno sprovveduto ed un esperto di vita nei boschi, arrogante e disponibile, egocentrico e generoso e così via.
È stato la cosa più dura perché siamo tutti pronti ad accettare questo concetto a livello discorsivo, ma è più difficile quando questa accettazione va dimostrata nella vita reale. Si cerca sempre di trovare un concetto semplice che ci permetta di inquadrare persone e situazioni con facilità, mentre andare in profondità diventa più complesso, con il rischio di rendersi conto che i nostri giudizi sono, appunto, semplicemente i nostri e nulla più.
Jon Krakauer
Nelle terre estreme