Quello intrapreso dai detenuti è un percorso di meditazione ed insegnamenti base di buddhismo secondo l'approccio dell'associazione "Progetto Liberazione nella Prigione", nata in America e diffusa in vari paesi del mondo. "Le persone che seguono il gruppo stanno svolgendo un lavoro particolarmente significativo rispetto alla consapevolezza e alla gestione delle emozioni negative, alla pacificazione della mente e alla cura nelle relazioni interpersonali", spiegano da Bollate.
Il progetto "Liberazione nella prigione" è nato in Italia per ampliare il "Liberation prison project" fondato nel 1996 che, al momento, segue circa mille detenuti negli Stati Uniti e in Australia. Dispone di 184 insegnanti che corrispondono con i detenuti o li visitano in carcere, e si avvale di 46 cappellani che collaborano con il progetto. Circa ventimila persone hanno beneficiato di questo progetto.
La sede italiana del progetto è presso l'Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia e la monaca referente si chiama Tiziana Losa, ProgettoLiberazioneNellaPrigione@iltk.it
Il progetto "Liberazione nella prigione" è nato in Italia per ampliare il "Liberation prison project" fondato nel 1996 che, al momento, segue circa mille detenuti negli Stati Uniti e in Australia. Dispone di 184 insegnanti che corrispondono con i detenuti o li visitano in carcere, e si avvale di 46 cappellani che collaborano con il progetto. Circa ventimila persone hanno beneficiato di questo progetto.
La sede italiana del progetto è presso l'Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia e la monaca referente si chiama Tiziana Losa, ProgettoLiberazioneNellaPrigione@iltk.it