Così assorto com'ero, senza riflettere né esitare, ho saltato il muretto con agilità, un po' come nella vecchia pubblicità dell'olio Sasso (per chi se la ricorda) ed ho continuato a camminare per qualche metro ancora.
D'improvviso ho realizzato quello che avevo fatto e mi sono detto: "ma io non so saltare così!" e quando sono tornato indietro, non c'è stato verso di riuscire a ripetere l'impresa. Niente da fare! Ho tentato e ritentato, ma oramai ero tornato inesorabilmente a credere che quel salto non era possibile per me.
Mi aveva colpito profondamente questo evento perché, quando avevo sospeso il mio giudizio interno, essendo preso da altri pensieri, ero riuscito a fare una cosa che non è stato possibile ripetere quando il mio giudizio «non posso» è tornato ad esercitare il suo potere.
Non voglio dire che si possa fare tutto quello che ci passa per la testa, ma sicuramente molte cose che non realizziamo nella vita sono guidate dai nostri pensieri non posso. Allora forse, come qualcuno ha detto, siamo persone che hanno sempre successo perché, in ogni occasione, quello che realizziamo è quello che, nel nostro intimo, vogliamo.