Questa danza ha un profondo significato mistico ed ogni suo aspetto rimanda a precisi simboli, come il cappello conico, che simbolizza una lapide tombale, oppure il tappeto rosso dove in Semazen, il maestro, siede per guidare la danza e che rappresenta il tramonto del giorno in cui il maestro Rumi morì.
I danzatori sono vestiti di un mantello nero (l'ignoranza che opprime l'uomo), ma tale mantello cade quando inizia la cerimonia per rivelare una candida tunica, simbolo della purezza e del sudario.
La danza da lieve diventa sempre più frenetica, con i Dervisci che ruotano sull'asse del proprio piede sinistro mentre le tuniche creano dei candidi coni, la mano alzata a congiungersi con Dio, fino a produrre uno stato di estasi.
Quando l'estasi è raggiunta, cala il silenzio sulla danza. Al termine un suono di flauti richiama i Dervisci.
I danzatori sono vestiti di un mantello nero (l'ignoranza che opprime l'uomo), ma tale mantello cade quando inizia la cerimonia per rivelare una candida tunica, simbolo della purezza e del sudario.
La danza da lieve diventa sempre più frenetica, con i Dervisci che ruotano sull'asse del proprio piede sinistro mentre le tuniche creano dei candidi coni, la mano alzata a congiungersi con Dio, fino a produrre uno stato di estasi.
Quando l'estasi è raggiunta, cala il silenzio sulla danza. Al termine un suono di flauti richiama i Dervisci.
" Molte strade portano a Dio. Io ho scelto quella della danza e della musica ".