Dapprima un canto, profondo e melodioso, si è innalzato, seguito dal suono di alcuni strumenti a corda e poi, quando l'animo si è placato su quelle note, le figure hanno iniziato a muoversi, alzandosi, inchinandosi, dirigendosi verso il Semazen¹ e poi, alzate le braccia al cielo, hanno iniziato a ruotare sull'asse delle loro spine dorsali.Questo rituale si è chiuso e ripetuto più volte (anche perché la rotazione è difficile ed impegnativa), per circa un'ora e mezza.
La visione di questa cerimonia è stata un'esperienza particolare per me: come essere testimone di un contatto. Ho sentito un abbandono intimo e un trasporto al di là del chiacchiericcio mentale.Mi rendo conto, proprio ora mentre sto scrivendo, che mi riesce difficile trasmettere la sensazione provata. Mi sembra di ridurre tutto a sole parole, svuotare un po' quell'esperienza. Per questo se vi capita, se in giro per l'Italia trovate un posto ove organizzino una cerimonia sufi², andate voi stessi a fare quest'esperienza. Non siamo più abituati a questi ritmi lenti oramai, ma proprio per questo sarà un'esperienza che potrà toccarvi.