L'energia è la costituente primaria dell'esistenza. Essa si trova alla base di ogni manifestazione, di ogni movimento od azione.²
È possibile distinguere due tipi d'energia con i quali si lavora nella respirazione cosciente: l'energia spirituale e l'energia vitale. L'energia spirituale forma la nostra coscienza così come l'energia vitale condiziona il nostro manifestarci.
Le pratiche avanzate della respirazione e dell'attenzione cercano di fondere queste due forme di energia in un'energia essenziale e primaria, in una dimensione ove coscienza e manifestazione sono indissociabili.
Tale fusione non è artificiale, ma corrisponde piuttosto alla riscoperta dello stato primordiale energetico, all'unificazione con la Sorgente Creatrice.
Accediamo a queste forze vitale e spirituale in due modi: tramite l'usufrutto del nostro «capitale energetico personale» e tramite lo scambio con l'energia universale infinita.
Il capitale energetico vitale
Il nostro capitale energetico vitale risiede nell'hara³, centro situato in prossimità del secondo chakra, sotto l'ombelico.
L'utilizzazione con padronanza del primo centro della respirazione , che è anch'esso localizzato nell'hara, permette di evitare le fughe e gli squilibri dell'energia vitale personale. Ma l'utilizzo improprio degli altri centri della respirazione può perturbare il buon funzionamento di questa energia e, persino, provocare delle perdite energetiche.
Quando questo capitale vitale s'assottiglia, ne conseguono delle disfunzioni energetiche e corporee e possono, allora, comparire delle malattie. Quando tale capitale è esaurito, la persona muore.
È, quindi, essenziale conservare questa riserva tramite un'igiene energetica di cui la respirazione è una delle componenti essenziali. Una volta diminuito, questo capitale si ricostituisce con molta difficoltà.
