L'uomo santo, esaminando i pregi del Cielo e della Terra, intende i principi delle diecimila creature. Per questo motivo l'uomo sommo non agisce e il gran santo non istituisce, ma osservano il comportamento di Cielo e Terra.
Ora questi, che sono entità sovrannaturali ed essenze sublimi, sottostanno alle cento trasformazioni insieme alle creature. Queste sono vive o morte, quadrate o rotonde, ma nessuno ne conosce la radice. Casualmente per essa le diecimila creature esistono dai tempi più antichi, lo spazio fra i sei punti cardinali² , che è immenso, non esce dall'interno di essa, la peluria autunnale degli alberi, che è minima, aspetta da essa il suo corpo completo.
Sotto il cielo tutto affonda e riemerge senza mai perire, lo yin e lo yang e le quattro stagioni fanno la ronda mantenendo il loro ordine: esistono nell'ingannevole parvenza di annichilimento, sono sovrannaturali nella noncurante mancanza di forma. Le diecimila creature sono nutrite, ma non la conoscono: questa è la radice originaria. Puoi vederla nel Cielo.