Commento al Libro di Mattew Fox, ex monaco domenicano:
Secondo il paradigma, maschilista e patriarcale, che domina l'Occidente, noi veniamo in questa "valle di Lacrime" macchiati da una colpa originaria, e segnati dalle maledizioni del parto e del lavoro.
Esiste però un'antica tradizione spirituale che sgorga dalla fonte originaria e che è sopravvissuta nonostante tutto, secondo cui ogni vita viene a questo mondo come una benedizione.
Secondo questa tradizione, insita in ogni bambino c'è una scintilla mistica, una capacità di meraviglia originaria, una gioia di apprendere che scaturisce dalla gioia di essere, di essere al mondo.
La tradizione dei nativi americani definisce come saggezza il fatto che le persone possano vivere e la sapienza vuole che le persone vivano, che non muoiano prima del tempo. Ma vivere non è semplicemente sopravvivere. Vivere significa bellezza, libertà di scelta, dare alla luce, avere una disciplina, celebrare con gioia.
Vivere non è la stessa cosa che fare shopping, né equivale a farsi un nido nel quale rifugiarsi e fuggire alle sofferenze proprie ed altrui. Vivere ha a che fare con l'eros, con l'amore per la vita e per le vite degli altri, per il diritto degli altri alla dignità e all'eros. L'amore per la vita è un sinonimo di eros, che a sua volta è sinonimo di sapienza.
La spiritualità della Gioia è innamoramento, amore per la vita, meraviglia.
Non solo amore tra gli esseri umani, ma amore per tutti i doni meravigliosi della terra, dalle balene agli oceani, dai fiumi alle montagne, dagli orsi agli uccelli, dai lupi alle foreste, dalle piante ai fiori, dall'aria pulita alla salute del nostro corpo.
Oggi abbiamo più che mai bisogno di una spiritualità ecologica, che ci faccia riscoprire l'essenza del nostro esistere, che non è possedere ma Essere, e l'essere è relazione. se non riusciamo a ritrovare il senso dell'interdipendenza rimarremo consegnati nelle mani della Dipendenza, il mostro che sta divorando la nostra anima.
Loris Adauto Muener
