La vibrazione nel respiro vibratorio

La vibrazione minima studiata è quella del PMI (Punto Minimo d'Identità). Tutte le altre sono delle armoniche di vibrazione, ovvero si tratta di più vibrazioni che costituiscono un insieme vibratorio armonico.

Le vibrazioni hanno una frequenza più o meno elevata, ovvero un ritmo di battito più o meno rapido.

In realtà, gli stati vibratori sono effimeri, essi rappresentano una situazione in un determinato momento. Arrivare ad influenzare la vibrazione permette d'influenzare, di conseguenza, la situazione stessa. Una vibrazione ha bisogno di essere «giusta» in quanto a ritmo. Si sente inevitabilmente quando una vibrazione è troppo debole oppure troppo forte perché è in disarmonia con l'insieme. Suona come stonata e risulta necessario correggerla.

Ma, prima di tutto, è importante capire che ogni tasso vibratorio corrisponde ad una tappa della materializzazione. Una non è né migliore né differente dall'altra. Quello che importa è che ogni tappa, al suo livello, sia armoniosa ed accordata.

Più una vibrazione è bassa, più la manifestazione è densa.

Il respiro vibratorio ha due obiettivi:

  • l'armonizzazione del nostro stato vibratorio,
  • l'elevazione progressiva del nostro tasso vibratorio al fine di padroneggiare il nostro grado
    di manifestazione e di esistenza.

 

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