Qualche parola a proposito dell’apnea. I

Quando parlo di apnea non ho in mente la tecnica utilizzata da certi subacquei per l'immersione, ovviamente, né alcuni esercizi di yoga o di altre scuole basati sulla ritenzione prolungata del respiro.
L'apnea di cui parlo si manifesta di frequente nell'arco della giornata, nel nostro ritmo respiratorio: molti non se ne accorgono nemmeno, altri invece, o perché più cinestetici o perché il problema si manifesta con notevole ampiezza e frequenza, sono ben coscienti di questo meccanismo.
Per apnea intendo qui la sospensione involontaria della respirazione di una persona durante le sue attività giornaliere.
Un esempio che uso spesso è quello della persona impegnata nella visione di un film horror che, nella scena clou del film, si accorge di stare trattenendo il respiro. Altri avranno avuta anche l'esperienza di trattenere il respiro ascoltando il discorso di qualcuno che, a un certo punto, abbia fatta una sospensione del discorso in modo da tenere (volontariamente o meno) l'auditorio sulle spine. Anche in questo caso le persone tendono a trattenere il respiro, in attesa che l'oratore riprenda a parlare. Ma la realtà è che ragioni e cause ce ne sono molte e tutte portano allo stesso risultato: la persona trattiene il respiro.

Vari sono i punti su cui possiamo portare l'attenzione in proposito: ve ne propongo un paio.

  • La persona si desensibilizza emotivamente (esempio del film horror), in modo da distaccarsi dall'ansia che sta provando, o da qualunque altre emozione non tollerabile.
  • Tende a seguire un ritmo non suo, ma che riflette quello di qualcun altro, per una mancanza di presenza mentale nel momento (esempio dell'oratore).

L'apnea si può verificare anche semplicemente pensando a situazioni ipotetiche e, in questo modo, si innesca come se la situazione si stesse verificando proprio intorno a noi.
In tutti questi casi, nel momento in cui ci si rende conto di essere entrati in apnea e di non stare più respirando fluidamente, è necessario riprendere il ritmo respiratorio. Se l'apnea si ripresenta ancora, dopo qualche momento, ricominciare di nuovo a respirare ancora e ancora, senza scoraggiarsi delle ricadute. È normale ce ne siano di frequenti finchè non si è acquisita una certa esperienza.
Per divenire cosciente di questi blocchi respiratorii durante la giornata è importante esercitarsi, bisogna essere presenti al nostro respiro in tutte quelle situazioni in cui le nostre emozioni sono in gioco ed in cui sappiamo sarà più facile smettere di respirare, come un colloquio di lavoro, parlare con una persona che ci attira, una discussione in famiglia, e così via.
Una volta presa dimestichezza, potremo provare ad essere presenti anche in momenti apparentemente innocui, come quando stiamo cucinando o facendo benzina o altre situazioni che ci sembrano non problematiche. Potremmo accorgerci di essere presi in pensieri particolari anche in quei momenti e, quindi, passibili di entrare in apnea.

L'apnea è un po' una via di fuga, infatti ho già detto in altri articoli che una respirazione profonda ci mette in contatto con i nostri stati d'animo. Al contrario, la sua sospensione fa sì che la persona venga desensibilizzata, come si trovasse, passatemi il termine, in una sorta di anestesia emozionale.
Per questo è un fenomeno che tende a presentarsi così di frequente.

Oltre alla sospensione totale del respiro, c'è un altro meccanismo respiratorio, molto diffuso, che contribuisce alla desensibilizzazione della persona: si tratta del ritmo respiratorio minimo, in cui la persona tende a respirare quel tanto che basta a garantire le attività vitali.
Per questo secondo meccanismo, un buon rimedio è abituarsi a praticare giornalmente l'esercizio dei
venti respiri circolari. Questo esercizio, che impegna soltanto mezzo minuto per ogni ciclo, pure ha una grande capacità di riattivare l'ossigenazione in chi lo pratica e produrre effetti duraturi nell'attività respiratoria, se regolarmente praticato. Di solito, chi lo pratica le prime volte, nota dei giramenti di testa, dovuti alla scarsa ossigenazione cui si è abituati.

L'apnea si manifesta anche nel corso delle sedute di innerbreathing o di altre tecniche e lo approfondirò nella seconda parte dell'articolo.

 

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Antonio Franco | Breath Trainer & Counselor
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