Il segreto del fiore d’oro

Il segreto del fiore d’oro
Perchè proporre la traduzione di Cleary invece della più famosa edizione Jung-Wilhelm del 1929? Quest'ultima deve la sua notorietà alla fama dei suoi curatori, ma ha anche dei limiti notevoli per chi approcci un testo di alchimia taoista. Jung commentava il testo tradotto da Wilhelm, ma questi aveva serie carenze linguistiche, che lo hanno portato a commettere numerosi errori nella traslazione, i quali modificano sostanzialmente il senso del testo. Inoltre anche il testo originale usato era mancante di alcune parti o con passaggi erroneamente riscritti.

Ad esempio a pagina 98, commentando la sezione VIII, Cleary scrive:

"Wilhelm traduce il titolo di questa sezione con "formula magica per il grande viaggio". Evidentemente tende a trovare nel testo idee bizzarre e superstiziose. Come già detto, ai suoi tempi generalmente ci si aspettava che le idee orientali fossero esotiche e misteriose. La parola tradotta con "formula magica" in realtà significa insegnamento verbale, o insegnamento segreto. Può anche significare "segreto" nell'accezione quotidiana di ciò che è essenziale per riuscire in qualcosa. Quanto al "grande viaggio", questa espressione, che alla lettera significa "vagare" e in realtà significa "libertà d'azione" è il titolo del primo capitolo di Chuang-tzu, uno dei più noti classici taoisti".

Il testo riporta moltissime correzioni di traduzione che chiariscono numerosi passaggi del testo. Per chi ha dimestichezza con certe tecniche taoiste, le nuove traduzioni di Cleary trasformano frasi misteriose in passaggi di esercizi meditativi.

Definito che preferisco il lavoro di Cleary, qual è l'interesse di questo libro?
Si tratta di un testo che risale a circa due secoli e mezzo fa, scritto da un maestro che ha voluto lasciare un manuale pratico, a cavallo fra buddhismo e taoismo, per guidare le persone in questa pratica di risveglio.
La pratica presentata è quella di volgere interiormente l'attenzione per: "…liberare la mente dai limiti arbitrari che le sono imposti dalla fissazione abituale sui propri contenuti…".
Si viene guidati passo per passo nel volgere verso l'interno l'attenzione mentale, indicando i passaggi, ma anche i possibili errori che il praticante può commettere nel uo percorso.
Anche il respiro ha la sua importanza in questa pratica, come esposto nella sezione IV "Volgere interiormente la luce ed accordare il respiro", dove si parla dell'intreccio fra respiro e pensiero e del suo modo di agire.

Per chi volesse praticarne gli insegnamenti, consiglio di leggere e rileggere i passaggi e, possibilmente, consultarsi con persone esperte che possano chiarire i passaggi incerti o i termini non usuali. Le note al testo di Cleary sono molto approfondite e sono anch'esse da assimilare attentamente.
Per concludere, si tratta di un libro da studiare e praticare, più che leggere semplicemente. Ma per chi avrà la pazienza necessaria, potrebbe rivelarsi un testo fondamentale.

 

La Via è la naturalezza.
La Via non ha nome né forma;
è solo l'essenza,
solo lo spirito originale.

 

 

Lü Tung-pinIl segreto del fiore doro.

Il segreto del fiore d'oro

Ubaldini Editore

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