
Mi ricordo ancora con che batticuore aspettavo arrivasse il 30 agosto. Spiavo dal terrazzo il piazzale dei giardini pubblici, dove venivano montate le giostre, primo segnale della festa a venire. Tutta la città si riempiva di bancarelle di ogni genere, dalla porta dei cancelli fino a piazza della Libertà, passando per via Garibaldi e così via, era un susseguirsi di esposizioni di giocattoli, dolciumi, cose da mangiare, oggetti strani come l'artigianato africano (strani ai miei occhi di bambino) ed era tutto un "papà, mi compri…". Mi rendo conto solo ora della pazienza che, a volte, hanno i genitori!

Purtroppo sono molti anni che non riesco ad andare a Macerata per la festa del patrono e così, scrivendo queste poche righe, è un po' come se fossi lì, in giro per le vie del centro, a mescolarmi fra gli altri maceratesi…
