Effetti collaterali di una seduta di respiro

Effetti collaterali di una seduta di respiro
Cosa intendo precisamente con "effetti collaterali"?
La persona che si stende per respirare manifesta vari stati, come descritto in precedenti articoli: il respiro accellera, si possono verificare casi di
tetania, la persona tende a rievocare situazioni vissute o a proiettarne di oniriche. Tutte questa cose sono facilmente riconosciute come collegate all'attività respiratoria, altre di tipo differente vengono spesso, invece, misconosciute.

Un caso abbastanza diffuso riguarda la percezione della temperatura. Quando l'accompagnato si sdraia ed inizia a respirare, lo stato prodotto dal processo respiratorio provocherà facilmente una variazione nella percezione della temperatura (spesso al ribasso) abbastanza contenuta, ma in alcuni soggetti tale variazione può essere notevole.
Alcuni anni fa, dopo una seduta, dovetti accompagnare un uomo a comprare una camicia perchè la sua era completamente fradicia. Mi raccontò che si era sentito come bruciare e, in effetti, aveva sudato moltissimo. Gli chiesi se avesse di cosa avesse provocato questa percezione in seduta e lui mi parlò di una forte sensazione di rabbia, che di solito non manifestava.
Ma ancora più facile è imbattersi in casi in cui l'accompagnato prova sensazioni di freddo intenso. In questo caso sarà inefficace qualunque tentativo di rimediare con delle coperte o plaid. Il freddo è legato al processo in corso ed a quanto il soggetto sta vivendo per cui ogni tentativo di porvi rimedio sarà frustrato. Ricordate, però, che a volte la sensazione di freddo può essere più naturale e reale: provate sempre a coprire una persona e vedete se la cosa funziona oppure no.
In vari casi i soggetti possono attraversare stati di caldo e freddo alternati. Il caso più frequente è quello in cui da un freddo eccessivo si passa alla sensazione di caldo, per effetto dei processi che permettono alla persona di sbloccare alcune limitazioni autoimposte. Ricordate che tali stati sono "percepiti" dalla persona in seduta e l'accompagnato ne è, di norma, esente.

Vi sono poi le percezioni di limitazioni fisiche. Esse possono, come nel caso della temperatura, essere dovute a situazioni reali oppure al vissuto in corso. Per reali intendo sensazioni di fastidio alla gola provocate da bottoni di colletto chiusi, oppure il disagio di una cintura stretta, di un reggiseno o di altri capi di abbigliamento che possano infastidire la persona mentre cerca di ampliare il proprio respiro. Anche eventuali problemi alla schiena o articolari che potrebbero accentuarsi per la postura a terra.
Tolte queste situazioni fisiche, il soggetto si può trovare a vivere sensazioni intimamente collegate a quanto attraversa la sua mente-corpo in quei momenti.
Un caso in cui ci si imbatte con facilità è quello della sensazione di avere qualcosa nella gola che blocca il regolare respiro. Si può trattare di un senso di stretta e soffocamento, un grumo in gola altrettanto soffocante, oppure la percezione può essere quella di impossibilità di passaggio fra il corpo e la testa, con la gola a fare da blocco (passaggio di aria, energia, ecc.). L'accompagnato riferisce sovente di sentire il bisogno di dire qualcosa, ma di non riuscirci. Oppure il bisogno è quello di fare uscire qualcosa (anche in questo caso il soggetto non riesce).

Consiglio sempre alle persone di andare in bagno prima di una seduta, però capita che alcune persone percepiscanop un forte stimolo a fare pipì durante la seduta, indipendentemente dall'essere andati in bagno poco prima. Anche questa può essere una manifestazione legata ai processi attivati dalla respirazione circolare cosciente. Alcune persone mi hanno parlato di sensazioni forti di paura, vissute in quei momenti.

A me personalmente si attiva un determinato trigger point in seduta. Questa attivazione non avviene al di fuori della seduta di autorespirazione!

Come detto prima, è importante capire se le situazioni sopraindicate non siano sensazioni legate realmente all'ambiente (stanza fredda, colletto chiuso, ecc.) dopodichè l'accompagnatore può decidere di intervenire o meno nei confronti dell'accompagnato per facilitare il superamento del blocco che questi sta attraversando. I modi per farlo sono molteplici e vanno dal consigliare dei percorsi da far fare al respiro all'interno del corpo all'uso di visualizzazioni o di dialoghi con il soggetto.
L'elenco di casi non è assolutamente esaustivo, ma vuole solo stimolare una riflessione su fenomeni che si possono verificare nel corso di una seduta di rebirthing. Anche i modi di intervenire sono molteplici e vi parlerò dei miei in un altro articolo.
Ricordate comunque che tutto ciò che si manifesta nell'ambito di una seduta è ad essa collegato: non sottovalutate nulla di quanto accade davanti ai vostri occhi.

EVENTI

Antonio Franco | Breath Trainer & Counselor
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