Le leggi del Caos

Le leggi del Caos
Prigogine ricevette nel 1977 il premio Nobel per la chimica per le sue teorie riguardanti la termodinamica applicata ai sistemi complessi e lontani dall'equilibrio. Nel pensiero di Prigogine ha un'importanza cruciale il concetto di entropia, ovvero il secondo principio della termodinamica: ogni processo naturale, infatti, è irreversibile e tende ad aumentare la sua entropia (e quella dell'ambiente in cui si trova). Anche il tempo, in quanto successione di stati sempre diversi, deve essere concepito come irreversibile, ed è soggetto a sua volta a entropia. Tuttavia in natura esistono organismi viventi in grado di auto-organizzarsi diminuendo la propria entropia a discapito dell'ambiente, vincolati ad un maggior o minor disordine entropico. A partire da queste considerazioni, Prigogine e altri studiosi (tra cui Francisco Varela, Harold Morowitz ed Enzo Tiezzi) hanno cominciato a gettare un ponte tra la fisica, la chimica, l'ecologia e le scienze sociali, per studiare tali settori non separatamente ma come sistemi tra loro interagenti. Per questa ragione Prigogine è considerato uno dei pionieri della cosiddetta scienza della complessità.

Negli ultimi anni Prigogine lavorò alla matematica dei sistemi non-lineari e caotici e propose l'uso dello spazio di Hilbert allargato in meccanica quantistica come possibile strumento per introdurre l'irreversibilità anche nei sistemi quantistici.¹

In questo suo libro, Prigogine cerca di presentare le sue teorie al grande pubblico e anche se il testo, alla fine, non risulta semplicissimo da approcciare, il risultato è comunque efficace. Il taglio che l'autore gli ha dato è molto filosofico perchè, a mio parere, cerca di inquadrare il caos nella cosmogonia di tutti i giorni, così come noi la percepiamo. L'argomento è affascinante perchè affronta l'idea di ordine e stabilità insiti nella nostra visione del mondo. Prigogine mette in dubbio il concetto stesso di legge di natura che «era associata a una descrizione deterministica e reversibile del tempo, in cui futuro e passato avevano lo stesso ruolo». Per lui il caos non è, come spesso si tende a pensare, simbolo di distruzione (morte termica dei sistemi), ma il modo con cui i sistemi stessi attingono alla creatività e rinnovano se stessi. Per lui, infatti, la creatività non è un'esclusiva della razza umana, ma una caratteristica di ogni aspetto del cosmo.

 

Prigogine: le leggi del caosIlya Prigogine

 

Le leggi del caos

 

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