Serata Turbigo Reopening del 21 marzo

Serata Turbigo Reopening del 21 marzo
Sono arrivato a conoscere la Città della Luce tramite Simone Fanciullo, presidente di SIAF Marche, che ho avuto il piacere di incontrare a Firenze, durante un convegno SIAF, il quale mi ha parlato del suo lavoro e della sua esperienza. Reincontrandoci a Milano, in occasione dell'Olis Festival, è nata la curiosità di approfondire questa conoscenza e, data l'occasione, di partecipare alla riapertura della prima sede della comunità, non lontana da casa mia.

Esterno del centro "La Città della Luce" di TurbigoAll'arrivo, la struttura ti accoglie con un giardino piacevole e delicato, appena risistemato con molto lavoro, al cui centro si eleva la casa: rossa con begli inserti di legno e pietra. Girandole intorno ci si accorge di una specie di terrazzo vetrato che lascia intuire un giardino coperto o qualcosa di simile.
All'ingresso mi viene incontro Umberto, fondatore della comunità e presidente della Città della Luce, che mi accoglie cordialmente.
Completo il giro della casa per le foto, poi entro in un ingresso spazioso, illuminato soffusamente (come un po' tutta la costruzione). Le prime persone stanno arrivando.
DLaboratorio orafoopo qualche minuto alcune ragazze si offrono di farci visitare i vari settori del centro ed io, insieme ad altri, aderisco di buon grado.
Al primo piano si trovano le camere ed i bagni, che possono ospitare sia i membri della comunità in visita che i partecipanti ai corsi qui organizzati. Il piano interrato invece, ospita un lavoratorio dove vengono prodotte collane ed altri oggetti di oreficeria, nonchè uno spazio per la produzione di abiti ecomoda. Completa il tutto una stanza dove si discute di informatica e programmi opensource, nell'ottica dell'indipendenza e della possibilità di collaborazione del fruitore.
Salone principale de "La Città della Luce" di TurbigoAl piano terra, invece, sull'ingresso si aprono, oltre alle scale di accesso agli altri piani, una stanza concepita come accoglienza per i visitatori ed i partecipanti ai corsi, poi una stanza di servizio e, infine, un grande salone nel quale un camino scoppiettante riscalda l'atmosfera. Le dimensioni del salone lo rendono adatto ad ospitare agevolmente anche grandi gruppi. Dal salone si passa poi in quello che io avevo definito un giardino coperto: una lunga stanza tutta vetrate con un giardino di piante grasse, bordato di sedute.
Il centro colpisce per l'ariosità, la luce, la bellezza dello stile elegante anni '50, ma anche per l'atmosfera ed i sorrisi con cui si viene accolti. Una sensazione di leggerezza permea l'aria che si respira mentre si chiacchiera e si fa conoscenza con gli altri partecipanti. Sono molti, segno che la comunità ha lasciato un ricordo vivo e piacevole di sè, pur dopo tanti anni di lontananza! Il buffet vegetariano ci accoglie, disposto su in Il giardino copertoenorme tavolo di marmo, posto in un'ansa del salone, e continua su altri tavoli nel giardino coperto.
Purtroppo non sono potuto rimanere fino alla fine della serata, però il centro proporrà con cadenza regolare le sue attività e mi ripropongo di tornare e visitare anche la splendida struttura di Passo Ripe, vicino Ancona.

 


La comunità La Città della Luce propone una vasta gamma di attività:

  • Reiki, metodo Usui,
  • Costellazioni sistemiche,
  • Ayurveda e Yoga,
  • Gioielli etici e ceramica, raku, laboratori,
  • Cosmesi naturale,
  • Ecomodacon tessuti bio, riciclo e patchwork,
  • Informatica consapevole,
  • Permacultura,
  • Abitare consapevole,
  • Cucina naturale,
  • Educazione e comunicazione,
  • Teatro e danza.

 

EVENTI

Antonio Franco | Breath Trainer & Counselor
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