Depressione ed opportunita’

Depressione ed opportunita’
«Esiste un lato positivo del malessere che porta alla depressione ed è quello di renderci consapevoli della scarsa consistenza di un certo numero di nostri "investimenti": ascoltare questo messaggio apre una reale possibilità di approfondimento all'interno».

In quest'ottica diviene chiaro di come ci si venga a trovare dinanzi ad un punto di svolta fondamentale nella vita di una persona anzi, mi verrebbe da utilizzare il termine "fondante". Fondante perchè, di fronte alla presa di coscienza dell'inconsistenza di molti progetti o cosidette realizzazioni della nostra vita, la persona viene a trovarsi di fronte ad un bivio che deve riuscire a superare per potere tornare a vivere pienamente la propria vita: deve decidere se seguire la caduta nel gorgo depressivo o la rinascita ad una vita differente. Possiamo vedere un legame con quanto enunciato in "la fecondità del dolore", con la differenza che la depressione è uno stato più complesso e prolungato nel tempo.

Si potrebbe pensare che, di fronte alla prospettiva della caduta, ognuno si senta pronto a tutto pur di rimanere in piedi, ma spesso le cose non sono così semplici come possono sembrare. Il problema è, secondo l'autore, che si può arrivare a rendersi conto che quello che stiamo facendo non ha senso o, perlomeno, non ne ha più o addirittura non ne ha mai avuto per noi. Questo può mettere in crisi il soggetto, dato che ognuno di noi riconosce alle proprie realizzazioni la capacità di valorizzare noi stessi, un po' come se dicessimo "io sono quello che realizzo, sono i miei risultati". La perdita di senso di ciò che ci circonda (in tutto o in parte) può portare anche alla perdita di senso personale (la mia vita non ha più senso e, di conseguenza, non ne ho neanche io).

Trovare nuovi percorsi, nuove strade, arrivare a dare un senso nuovo alla propria vita non è così facile ed immediato, dunque. Conosciamo così bene il passato che lasciarlo andare richiede una spinta forte, senza tenere conto che riconoscere che il nostro attuale modo di vivere non fa per noi può richiedere delle scelte tali da lasciare la persona turbata di fronte all'entità cambiamenti richiesti. Certo è che l'ascolto di se stessi che deriva dai problemi depressivi è un momento imprescindibile, a mio parere, per chi si trova a vivere quei momenti.

Ascoltare se stessi, quindi, ma in che modo? Personalmente credo che praticare un qualche tipo di meditazione possa aiutare nel centrarsi e riconnettersi al momento presente. Può essere importante iniziare un percorso con uno psicoterapeuta che abbia esperienza in merito. Il counselor non può curare la persona depressa, però può ascoltarla e aiutarla a riscoprire le proprie capacità, i propri strumenti di azione. Non sottovalutate l'importanza di sentirsi veramente ascoltati da qualcuno; sembra una cosa scontata, ma quando si parla a qualcuno che crediamo ci ascolti veramente, e che non cerchi di imporci il suo parere, possiamo diventare coscienti di aspetti della nostra vita che normalmente ci sfuggono o che non vediamo perchè impegnati a reagire o difenderci da quanto viene detto dall'amico in vena di consigli.

Ricordate che il depresso non è una persona che non ha energia, ma qualcuno che la sua energia "deprime" per un ventaglio di ragioni. Può essere un momento che condurrà la persona ad una crescita profonda, una svolta oppure la precipiterà in un caos interiore senza controllo.
Qualunque sia la vostra visione, non sottovalutate nessuno dei due aspetti di questo disturbo

 

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