La via di un pellegrino

La via di un pellegrino

Il libro è un testo ascetico scritto fra il 1853 ed il 1861, opera di un anonimo russo che di sè ci dice di essere uno strannik, ovvero un contadino che, non sentendosi adatto e portato alla vita dei campi, decide di diventare un pellegrino errante. Egli si mette in viaggio in povertà, portando con sè come, unica ricchezza, una raccolta di scritti della Chiesa Orientale che spazia da alcuni brani dei Padri del deserto sino a testi opera di teologi di Bisanzio: la "Filocalia" (amore della bellezza).
Così armato, l'Anonimo vaga per la Russia incontrando sul suo cammino la preghiera esicastica tramite uno starec, che qualcuno ha definita come unica pratica occidentale riconducibile allo yoga. Non so dire se questa affermazione corrisponda al vero, certo è che l'esicasmo è molto vicino alla tradizione orientale. D'altronde la Chiesa Ortodossa non è esente da contaminazioni da parte delle civiltà orientali, essendo essa stessa oriente.

Nel suo viaggio mistico verso una meta interiore, il pellegrino narra di incontri e riflessioni sul divino e ci illustra le basi della sua preghiera interiore:

  • ripetizione costante del nome di Gesù Cristo,
  • attenzione durante l'invocazione,
  • penetrazione all'interno di se stessi, ovvero la penetrazione della mente nel cuore.

Questa pratica, che mi ricorda da vicino quella della Pura Terra cinese, coinvolge completamente il praticante sia nella mente che nel corpo. Anche il respiro viene, infatti, chiamato a partecipare alla preghiera "…fà che la preghiera di Gesù respiri col tuo respiro…", Difatti la preghiera, incessante come un mantra, viene ritmata secondo il ritmo del respiro. Dopo l'incontro con l'esicasmo, alla morte dello starec che lo aveva ad esso iniziato, il pellegrino riprende il suo cammino, raccontandoci i suoi incontri e di come questi lo arricchiscano di riflessioni.

Ho amato questo libro per avermi permesso di gettare un'occhiata su aspetti del cristianesimo diversi da quello che, normalmente, siamo portati a conoscere. Il libro può essere letto come un vero e proprio diario di un percorso spirituale, ma può anche essere utilizzato come strumento per lavorare con la preghiera esicastica. Chi non fosse cristiano può sostituire la frase della preghiera con una che trovi più legata al suo credo. Tenete conto, però, che la pratica ha un effetto proporzionale al vostro credere nella frase ripetuta. In commercio si trovano molte edizioni di questo testo, di solito intitolate: "Racconti di un pellegrino russo". L'edizione pubblicata da Adelphi è arricchita da: "Tre chiavi guida alla scoperta del tesoro della preghiera interiore". Insieme alla "Filocalia" è uno dei testi maggiori dell'ortodossia orientale e sono certo che saprete trarne importanti spunti per il vostro cammino.

 

La via di un pellegrinoLa via di un pellegrino

 

Anonimo russo

 

Adelphi

 

 

 

 

 

 

 

 

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