L'integrazione personale è costituita, a livello mentale, di sei fasi successive:
1. l'attivazione,
2. l'accettazione,
3. la gratitudine ed il perdono,
4. la lode,
5. l'equanimità,
6. la trasformazione.
Nelle tradizioni buddhiste l'equanimità ed il distacco costituiscono gli atteggiamenti più elevati.
Nel pensiero creativo si aggiunge la trasformazione in quanto l'obiettivo dell'integrazione personale non è la trascendenza, ma l'applicazione diretta dell'evoluzione nel quotidiano.
Iniziamo a trattare ognuna delle sei fasi dell'integrazione personale in dettaglio, poiché determinano le tecniche essenziali della psicologia creatrice.
1. L'attivazione
L'attivazione designa il momento in cui:
- ritroviamo con precisione i nostri pensieri inibitori e cessiamo di rimuoverli;
- ritroviamo le nostre eredità familiari e culturali;
- smontiamo le nostre credenze.
2. L'accettazione
Nell'attivazione, ritroviamo e riconosciamo alcuni pensieri inibitori. Ma esitiamo ancora tra due comportamenti: continuare a rimuovere i nostri pensieri dannosi o cominciare ad affrontarli.
Nella fase dell'accettazione, non esitiamo più: affrontiamo le nostre credenze rimosse. Accettiamo la loro presenza e le loro conseguenze. Non ci compatiamo, non ringraziamo, constatiamo semplicemente la loro influenza.
Accettare vuol dire: «io so che questo pensiero c'è e che non è che un pensiero».
Quando si condanna un pensiero lo si rimuove. Quando non lo si condanna più lo si accetta.
È importante distinguere due tipi di accettazione:
1. L'accettazione dell'esistenza del pensiero,
2. L'accettazione del contenuto del pensiero.
A questo stadio dell'integrazione, trattiamo unicamente l'accettazione dell'esistenza del pensiero.
continua…