Saggio su Pan

Saggio su Pan, di James Hillman, è una specie di «ritorno alla Grecia classica», cercando di riscoprire le particolarità delle divinità greche, e in particolare Pan, dio silvano terribile, dal quale deriva la nota parola panico. Questo dio, metà umano e metà capro, era legato alla sessualità istintuale, agli incubi, alla pazzia, ma anche alla natura nei suoi aspetti selvatici, alla giovialità ed alla fertilità.
La religione cattolica, nella sua repressione della parte istintuale degli uomini, assimilò Pan ed i suoi satiri al diavolo: non è infatti difficile riconoscere nelle raffigurazioni del demonio l'iconografia tipica di Pan. Le sue ninfe divennero invece le streghe tanto temute.
In tal senso, anche le energie che ad esso erano legate vennero represse, condannando uomini e donne ad una sofferenza ed un senso di smarrimento che sfiora la pazzia.

Vi allego la quarta di copertina del libro:

Pan e le ninfeChi è Pan? E chi sono gli dèi della Grecia? Tutta la cultura moderna – basta pensare a Hölderlin e a Nietzsche – è stata traversata dal desiderio di un ritorno alla Grecia di cui qui Hillman ci aiuta a riscoprire le motivazioni profonde e la tortuosa storia. L'immenso lavorio degli studi sull'antichità classica negli ultimi due secoli è andato di pari passo con l'erosione di quel modello monocentrico di cultura che ci ha trasmesso la tradizione giudeo-cristiana. Cosi la ricerca della Grecia si è collegata con la riscoperta di un modello policentrico, dove i nuclei sono i vari dèi. E quei nuclei vivono ancora in noi. Poggiando sulle tesi di Jung, ma spingendole alle loro conseguenze più radicali, Hillman ci mostra come l'immagine di Pan continua a manifestarsi nella nostra esperienza, dietro le maschere della psicopatologia. Il panico, lo stupro, la masturbazione, l'incubo, la malia delle ninfe, la sincronicità, sono tutti fatti oscuri che in qualche modo si rivelano governati dal potere di Pan, e grazie ad esso possono acquistare senso, invece di continuare ad agire ciecamente. Ma perché il dio possa operare in noi, perché il dio che rende pazzi possa anche guarire la nostra follia, bisogna che ritroviamo ciò che qui Hillman, sulla scia di Corbin, chiama l'immaginale, un livello di percezione e di esperienza delle immagini a cui la nostra storia ha tentato in ogni modo di impedire l'accesso. Scritto con felice piglio polemico, questo saggio, che rivendica «una regressione che sia peculiarmente greca» e ne argomenta lucidamente le ragioni, ci introduce subito nel cuore dell'opera di uno degli psicoanalisti che più hanno fatto in questi per criticare rigorosamente dall'interno la psicoanalisi e la sua storia.

 Saggio su Pan

James Hillman

 

Saggio su Pan

 

Adelphi Edizioni

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