L’autorita’ perduta: un commento al libro di Crepet

PaesaggioCompratelo, o regalatelo. Se siete genitori, ma anche se non lo siete. Devo dire che io sono stata fortunata e l'ho ricevuto in dono questo scorso Natale da mia madre. Lei e' sempre stata una donna con la fissa dell'autorità e penso, quindi, che la scelta non sia stata solo indicazione del negoziante ma, in parte, anche sua. Devo dire che ho molto apprezzato il gesto, ma soprattutto il contenuto, non negando pero' che e' stato favorito dal fatto che per l'autore ho sempre nutrito un'inspiegabile simpatia "a pelle". Il libro è scritto in modo molto scorrevole, e tocca molti punti cardine nell'educazione di un figlio o di una figlia. Sicuramente consigli che mi erano gia' stati suggeriti, o meglio, applicati nei miei confronti e verso i miei fratelli dai miei genitori. I principi sono un po' antichi, ma quello che scorre lungo tutta la lettura è il suggerimento migliore di tutti, agire con il buon senso. Con ciò che ci appare piu' naturale, senza farci troppi "sensi di colpa". Sì perche' credo che alla fine la chiave risieda sempre lì, in quel senso di colpa, maturato per mille motivi e di cui noi oggi, genitori moderni ed emancipati, non sappiamo scrollarci di dosso, per agire soprattutto nei confronti dei nostri figli, saggiamente e liberamente. Questo libro infatti è prima di tutto una "denuncia" ad un popolo di genitori impreparati. In fuga, come dice uno slogan di una serie di conferenze che sto frequentando in questo periodo : Figli adolescenti Genitori competenti". É chiaro a chiunque che cercare la "compentenza" quando il ragazzo o la ragazza sono gia' adolescenti diventa davvero un'impresa ciclopica. Se si e' genitori soli nell'educazione perché divorziati (come nel mio caso) si aggiungo altre difficoltà. Insomma, come diceva sempre mia nonna, l'albero che cresce storto non raddrizzera' mai il tronco. In qualche modo è da quando il tronco è giovane ed elastico che va sorretto, guidato. E in questo libro è molto chiaro questo punto quando si parla dei bambini piccoli despoti. Che dire per concludere? Ho trovato questo libro molto utile, soprattutto nel confrontarmi con qualcuno che la pensa come me, dal punto di vista educativo. Recentemente ho avuto molti dubbi e prima di pensare che potesse essere un libro ad aiutarmi avevo cercato di confrontarmi con altri genitori che, come me, hanno figli adolescenti. L'amarezza è che mi sono ritrovata tra estranei. Tra uomini e donne che mi hanno guardata in modo stupito, e mi hanno detto,:" ah sì, tu sì che sei brava". Io non sono brava, io sono una donna che vuole crescere un figlio, un futuro uomo, nel migliore dei modi. Sicuro, responsabile, e possibilmente anche felice. Libero. E spesso mi dico libero anche dalle paronaie di sua madre! Un quieto vivere costellato solo da lamentele su cio' che non va nella nostra societa' non penso che sia il terreno migliore da offrire ai nostri ragazzi. Mio figlio fin da piccolo e' sempre stato un bambino molto educato, non di quelli che correvano su e giu' per i ristoranti come vedo anche oggi. Ieri una mia amica con un bimbo di 3 anni (e il marito momentanemante all'estero per lavoro), reduce dal weekend trascorso a casa dei genitori, mi ha risposto che era stato un sollievo aver gestito il bambino in tre anziche' lei sola. E devo dire che sono rimasta un po' perplessa, pensando che lei voglia star a casa a fare la casalinga a tempo quasi pieno. E non ce la fai con uno ? Sicuramente l'energia fisica da investire è rilevante quando i bambini sono piccoli. Quando crescono, si passa a grandi impegni di energia mentale. E qui, molti miei coetanei gettano la spugna. Il confronto mentale diventa così impegnativo, che mollano la barca, che hanno condotto fino a qualche anno prima, alla deriva. E lì diventa un pericolo, perchè ti stai avvicinando alla costa, e ci possono essere scogli che affiorano. É lì che bisogna tener duro, costruire delle buone ali, dare delle buone ottime regole di volo, e poi lasciarglielo spiccare. Nella meravigliosa avventura che è la vita. Mi rendo conto quanto ogni giorno i figli, soprattutto in adolescenza, ci sfidino, per essere GUIDE. Dei comandanti veri! E non come quelli riportati dai giornali in recenti cronache. Questo credo che sia il compito del Genitore. Esserlo effetivamente, non solo anagraficamente. I nostri figli ci osservano, e credo che sia importante che se vogliamo prenderci un'oretta d'aria, o di cazzeggio pure noi, dovremmo aver la pazienza di attendere che loro siano impegnati con la scuola ad esempio, o con il loro sport preferito. La guida traccia con il proprio esempio la mappa che poi servirà alle giovani generazioni, se non c'e' mappa e "i confini" non sono ben indicati, tutto per loro puo' diventare piu' difficile e complesso. Magari riusciranno ad avere tutto quello che desiderano, ma si sentiranno infelici, smarriti, e senza audacia! E senza una mappa come potranno trovare il TESORO?
 

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