Le regressioni conducono, a volte, a degli eventi che possono essere rinforzati o confutati dalla testimonianza dei parenti. Ma, molto spesso, risulta difficile rimuovere ogni dubbio poiché ci si scontra con l'oblio, le resistenze o l'ignoranza del nostro ambiente di fronte agli avvenimenti evocati.
Tuttavia, la questione della veridicità è secondaria perché, nella regressione, quello che conta è il simbolismo degli elementi attivati. Le regressioni non servono a conoscere la nostra vera storia, ma a comprendere su quali basi simboliche e psicologiche abbiamo costruito la nostra identità.
Così come elaboriamo i nostri comportamenti e le nostre esperienze in funzione delle nostre credenze e dei nostri pensieri, così creiamo la nostra vita secondo l'influenza del nostro immaginario. Questo immaginario può rassicurarci o paralizzarci.
Ad esempio, una persona che sia stata in abbondante sovrappeso nell'infanzia, potrebbe conservare di sé, anche se "sotto la vernice", questa immagine e trovare difficoltoso lasciarla andare.
Il fascino della regressione
Le regressioni affascinano. Le persone le vogliono e le rivogliono. Esse danno loro l'impressione che il metodo che provano è potente e che valga i soldi spesi. Ripartono con la loro dose di aneddoti da raccontare. Possono mettersi in vista e brillare negli spettacolari scambi di esperienze schizomorfiche di alcuni ambienti alternativi:: personalmente ricordo sia la supposta moglie di un faraone, che una assistente ad un seminario di Verona che aveva conosciuto Shakespeare in una vita precedente e perciò si trovava nella città di Giulietta (esoturismo, come diceva una mia cara amica).
D'altro canto, numerose persone credono che il fatto di vedere delle immagini di vita intrauterina, dello spazio etereo o delle «vite passate» sia un segno d'evoluzione spirituale. Non è nulla. Le regressioni, così come altre esperienze, non hanno niente a che vedere con la realizzazione personale interiore.
Inoltre, ricordarsi non è necessariamente guarire. La guarigione del passato non si attua nel ricordare, ma nell'integrazione di un ancoraggio. Tale integrazione è indipendente dal ricordare.
