Prenderemo inoltre in esame l'idea di Warburg (apparentemente sbagliata) secondo cui il deterioramento della capacità di trasportare ossigeno da parte del sangue, una volta cominciato, non può essere invertito.
La capacità del nostro corpo di mantenere un buono stato funzionale dipende da molte sue proprietà chimiche, elettriche e fisiche.
Le strutture che permettono al nostro sangue di trasportare ossigeno sono i globuli rossi, piccoli emisferi vuoti che assorbono ossigeno alla superficie e sono abbastanza piccoli e flessibili da riuscire a insinuarsi nei minuscoli capillari che li trasportano nei punti più distanti del sistema circolatorio. Tutti i globuli devono galleggiare nel siero separati dagli altri globuli, altrimenti possono "coagularsi" e perdere la loro indispensabile flessibilità (per non parlare del fatto che diminuirebbe la superficie utile per trasportare ossigeno). Ogni globulo rosso trasporta in superficie una certa quantità di elettroni, i quali gli conferiscono una carica negativa. Il pH del sangue dovrebbe essere leggermente al di sopra di 7.0, il pH dell'acqua neutra; al di sotto di 7.0 siamo in ambiente acido, al di sopra in ambiente alcalino. Un pH leggermente alcalino, tra 7.35 e 7.40, è considerato ottimale per il sangue. I nostri processi fisiologici sono sensibilissimi a ogni minima variazione del pH, e il mantenimento dei valori corretti è definito "omeostasi". Se uno solo dei valori ideali (concentrazione chimica, acidità, viscosità, temperatura, volume, etc.) varia anche di pochissimo, la nostra sopravvivenza è a rischio. Se il pH del torrente sanguigno scende sotto 7.0, il sangue "diventa acido" e gli elettroni che allontanano i globuli gli uni dagli altri vengono meno.
Poiché producono molta meno energia che nello stato ossidativo (solo circa il 7%), le cellule in stato fermentativo possono soltanto scindersi e crescere, scindersi e crescere, anziché contribuire all'efficienza del corpo. Esse non sono più cellule "differenziate" dei muscoli, dei nervi, delle ossa o dei grassi, con un'utile funzione all'interno del corpo; sono diventate cellule "indifferenziate" o cancerogene. È importante capire che le cellule cancerogene non sono nemici che vengono dall'esterno. Esse rappresentano il tentativo disperato da parte di alcune cellule di sopravvivere anche quando non ricevono abbastanza ossigeno per un metabolismo sano. Dire che stiamo "combattendo il cancro", quindi, rappresenta un fraintendimento totale: il "cancro" è solo il tentativo disperato delle nostre cellule di restare vive! Combattere contro di esse, in realtà, vuol dire combattere contro noi stessi.
Quando mangiamo prodotti vegetali, in genere, le ceneri rimanenti dopo che il nostro corpo "brucia" il carburante creano condizioni alcaline. All'altro estremo, quando consumiamo e metabolizziamo prodotti animali – per esempio pollo, pesce, bistecca, maiale, uova e latte (proteine animali) – le ceneri restanti tendono a creare acidità, a causa dell'elevato contenuto fosforico degli alimenti. Il fosforo delle ceneri si combina con l'acqua del nostro corpo, creando acido fosforico. Se mangiamo sempre alimenti che creano acidità, senza bilanciarli con alimenti che creano alcali, costruiremo e manterremo per le nostre cellule un ambiente acido, quindi anaerobico (privo di ossigeno). Questa condizione, come ha fatto notare Warburg, favorisce il cancro. Possiamo vedere i risultati della succitata sequenza nello stato di salute della popolazione degli Stati Uniti, dove il consumo di carne e di alimenti animali è maggiore che nel resto del mondo: l'incidenza dei tumori, negli Stati Uniti, è oggi di una persona ogni 2.3, e aumenta sempre di più.
T. Colin Campbell, PhD, il più insigne nutrizionista degli Stati Uniti (e forse del mondo intero) ha analizzato i rapporti tra proteine animali e cancro in uno studio condotto nelle Filippine. In certi casi, riducendo l'assunzione di proteine animali, la crescita del tumore s'invertì.
Il dottor Max Gerson, il famoso medico tedesco definito dal suo amico premio Nobel Albert Schweitzer "Uno dei più importanti geni della Medicina mai esistiti", scoprì che facendo seguire ai pazienti una dieta strettamente vegetariana, eliminando dall'ambiente tutti i fattori noti come cancerogeni e "inondando" il corpo di nutrienti vegetali bio-disponibili, essi rispondevano in modo molto positivo dopo appena una settimana o meno! La circolazione migliorava, il trasporto dell'ossigeno era ripristinato e il sistema immunitario tornava ai compiti che gli erano propri, ovvero: proteggere il corpo dalle infezioni e dalle cellule anomale, e ricostruire le strutture danneggiate. Si tenga presente, per favore, che uno degli importanti effetti di una dieta strettamente vegetariana è il rapido ripristino del giusto livello di pH nel sangue, e quindi della sua capacità di trasportare ossigeno, o ciò che Warburg riteneva impossibile!
Dopo un anno e mezzo-due, la terapia dietetica di Gerson, unita a una potente disintossicazione del fegato, può invertire e riparare i danni provocati da una vita di scelte nutrizionali inadeguate, invertire un tumore avanzato, ricostruire i sistemi di organi danneggiati e ripristinare una salute duratura. Per esempio, uno dei pazienti del dottor Gerson, William Schickel, cominciò la terapia Gerson all'età di 32 anni, mentre stava morendo per un linfoma avanzato e incurabile. Guarito, ha avuto una lunga vita produttiva ed è morto solo qualche mese fa, a quasi novant'anni. Ebbene, la Terapia Gerson è chiaramente molto di più che un insieme composto da dieta vegetariana, succhi e clisteri disintossicanti al caffè.
Nel mondo di oggi il cancro è diventato molto diffuso a causa del modo in cui mangiamo; degli inquinanti chimici che immettiamo continuamente nell'aria, nell'acqua e nel cibo; del fatto che le piante crescono su suoli carenti, con fertilizzanti artificiali e pesticidi velenosi; dei farmaci tossici che prendiamo su prescrizione o agli angoli della strada; della mancanza di informazioni da parte delle istituzioni mediche, farmaceutiche, agricole e scientifiche sugli effetti nocivi delle loro pratiche redditizie, ma tossiche e dannose. Da quasi 100 anni, benché vi siano stati investiti centinaia di miliardi di dollari, la "ricerca" sul cancro ha accuratamente evitato di prendere in considerazione l'opera di Gerson e Warburg, che già da molto tempo l'avrebbe condotta a una cura efficace del cancro. È sufficiente considerare ciò per concludere che gli interessi commerciali delle agenzie mediche, farmaceutiche e governative non hanno nulla a che fare con la cura della malattia cronica, poiché nessuno si può arricchire raccomandando una dieta sana. Sta ai singoli individui riscoprire da soli l'opera di chi ha svelato, nel corso dei secoli, i segreti della salute e della guarigione.