Le sedute in acqua

Le sedute in acqua
Solo successivamente si arrivò a praticare la cosiddetta respirazione a secco, dopo aver compreso che il vero motore dell'evento era il respiro. Oggi possiamo dire che la respirazione a secco è quasi la sola praticata: alcuni rebirther fanno respirare in acqua i loro clienti una volta in un ciclo, ma non è condizione obbligatoria e sempre praticata. Questo avviene sia perché la maggior parte dei rebirther non ha molta pratica in merito, sia perché vi sono delle difficoltà pratiche.

La scelta di utilizzare l'acqua calda o fredda è dovuta alla finalità della seduta. Ovvero l'acqua fredda viene utilizzata per lavorare sugli schemi relativi alla pulsione di morte, mentre l'acqua calda viene rivolta principalmente all'attivazione delle memorie di nascita. Questo tipo di respirazione è molto potente: permette l'innesco di reazioni emotive più velocemente della respirazione a secco, ma come detto, presenta dei problemi pratici. Alcuni consigliano di non respirare in acqua prima di aver fatto una decina di sedute di respiro a secco, ma personalmente, non sono proprio convinto di questa cosa.

Comunque, per effettuare le sedute in acqua bisogna avere la disponibilità di una vasca da bagno di dimensioni tali da poter farvi entrare completamente la persona, mentre l'acqua calda presenta l'ulteriore problema del mantenimento della temperatura, che deve essere quella media corporea (intorno ai 36/37 gradi).
Per quanto riguarda l'acqua fredda, è importante ricordare che non c'è bisogno di "congelare" la persona che si sottopone alla seduta! Per acqua fredda intendo un'acqua che sia percepita dalla persona come tale, quindi ci può essere anche una temperatura di venti gradi in acqua. Non esagerate con le basse temperature o rischiate di creare dei seri problemi a chi è in seduta (prossimamente vi presenterò un caso in merito).
Nel caso riuscite a trovarne nelle vicinanze di casa vostra, sarebbe certo meglio poter respirare in piscine, di acqua calda o no a seconda del tipo di seduta da praticare (sul lago di Garda, a Sirmione e dintorni, ci sono molte opportunità del genere).

Pinguino in acqua: dal blog "il mondo di Carlo"Chi respira dovrebbe essere completamente immerso nell'acqua e respirare con l'ausilio di un boccaglio da sub. In questo caso è importante che la persona sia assistita in modo che l'accompagnatore possa tenere dritto il boccaglio e liberare quindi l'accompagnato dalla paura di poter respirare del liquido, nel caso il boccaglio si piegasse e cadesse nell'acqua. Il naso deve essere chiuso: di solito si utilizza un turanaso da piscina (spesso le persone, però, lo trovano fastidioso).
Per chi non ha molta esperienza di sedute, alcuni consigliano di effettuare la respirazione in acqua distesi sul dorso e con la testa fuori, successivamente si può invertire la posizione, con la testa sotto e la schiena fuori.

L'uscita dall'acqua è spesso un momento difficile per la persona. Se la seduta è in acqua calda, l'uscita può essere vissuta come abbandono del liquido amniotico e conseguente trauma di separazione. Al contrario, se la persona ha vissuto uno stato di gravidanza con rischi di aborto o stato della madre non ottimale, può viverlo con sollievo. Non sono rare le persone che vivono le sedute in acqua calda come un'esperienza dura. Di solito l'uscita dall'acqua fredda è meno difficoltosa per l'accompagnato.
In ogni caso la persona dovrebbe essere sostenuta ed accompagnata a sdraiarsi su di un materasso, con un'accappatoio e/o delle coperte a coprirlo completamente. In questa fase non bisogna stimolare la persona che deve essere lasciata libera di integrare le esperienze vissute con i suoi tempi.
Di solito la parte in acqua si stima dovrebbe durare circa venti minuti (ma tutto dipende dalla persona), mentre per la parte relativa all'integrazione si tratta di un'ora, un'ora e mezza circa, ma anche qui non prendete i numeri per vangelo. Siate attenti alla persona e verificate il suo stato e la sua necessità. L'integrazione dopo una seduta in acqua è un momento ancor più delicato di quella della seduta a secco.

Personalmente sto iniziando a sperimentare la respirazione in acqua con la testa fuori, per vedere se si possono ottenere degli effetti soddisfacenti anche in questo modo e poter respirare senza assistenza di altre persone (non sempre disponibili). Non so se altri abbiano già effettuato questo tipo di esperimento, ma se qualcuno ne fosse informato, sarei lieto potesse passarmi delle notizie in merito.

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Antonio Franco | Breath Trainer & Counselor
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