"Ascoltate quel che ho detto ad un nostro fratello per fargli coraggio. Egli temeva, come molti dei nostri, di prender moglie a causa delle tentazioni che il matrimonio comporta. Gli parlai dunque così: esistono uomini i quali, senza essere eletti¹, vivono fra molteplici occupazioni come se non ne avessero alcuna, mentre altri, che devono provvedere soltanto a loro stessi, si affannano a tal punto da essere sempre in gran pena. Questo accade perchè non cessano mai di far progetti e di gravarsi di mille occupazioni. Mi sembra dunque – ma Dio ne sa infinitamente di più – che i veri uomini² non permettano che nulla li distragga dal loro Signore, e la preoccupazione per la famiglia è la meno importante. Su cosa fa affidamento allora chi di voi aspira all'unione e, a tal fine, abbandona ogni attività tendente al guadagno in questo mondo o nell'altro? C'è qualcuno di più stupefacente di chi incolpa la sua attività professionale, per non aver saputo perfezionarsi da solo? Egli dice: «Se avessi abbandonato i miei affari per occuparmi totalmente del mio Signore, sarei in uno stato migliore»; eppure vi sono nella sua vita molti momenti liberi: egli non li vede, e non s'incolpa per il fatto di sciuparli senza occuparsi del suo Signore. Sono questi il suo traviamento e la sua perdita: infatti sarebbe più conveniente per lui non accusare i suoi affari d'avergli fatto trascurare la salvezza della sua anima e quella della sua famiglia, se nei momenti liberi non paga la parte dovuta al suo Signore. Salute a voi.
Al-‘Arabī Ad-Darqāwi