Apre il Museo dell’Empatia

Apre il Museo dell’Empatia
Il museo è stato creato a Londra dal filosofo Roman Krznaric (autore di un libro proprio sull'empatia) ed ha aperto i battenti il 4 settembre, inserito nel Totally Thames festival. Non si tratta, in realtà, di un museo vero e proprio, ma di una installazione che resterà attiva sino al 27 settembre. Questa installazione si chiamerà "A mile in my shoes", prendendo spunto dall'aforisma in cui si invita a camminare per almeno un miglio con le scarpe di qualcuno, prima di giudicarlo.
Come leggevo, si tratta di indossare materialmente delle scarpe di un'altra persona e, attraverso delle cuffie, ascoltare la voce del proprietario delle stesse che ci parla un po' di sè.
Il concetto di base è portare una persona a guardare le cose da un diverso punto di vista. Qualcosa di simile venne fatto qualche anno fa al Palazzo Reale di Milano dove, dopo essere stati bendati, si veniva accompagnati in un percorso da un non-vedent. Lì lo scopo era di avvicinarci al mondo dei non-vedenti attraverso gli altri sensi, ma pensandoci bene era comunque un modo di attivare le risorse empatiche di una persona.

La scelta di questo che definirei temporay museum, nasce da un recente studio effettuato negli Stati Uniti, dal quale risulterebbe in caduta libera la capacità empatica dei soggetti analizzati. Non c'è molto da stupirsi, vista la migrazione di gran parte dei rapporti sociali su piattaforme tecnologiche che non consentono di approcciare realmente l'altro in tutti i suoi aspetti.

Museo dell'Empatia  

Per chi non sapesse definire l'empatia, possiamo dire che essa è la capacità di porsi in maniera immediata nello stato d'animo o nella situazione di un'altra persona, con nessuna o scarsa partecipazione emotiva¹.
L'empatia e la non direttività sono la base del counseling rogersiano, che è fra quelli che prediligo, perciò la notizia di questo evento mi ha colpito. Non so quanto possa essere efficace la pratica dell'indossare scarpe altrui unita all'ascolto della sua storia, ma certamente essa ha contribuito a richiamare l'attenzione di molte persone sull'empatia e qualcuno non ha fatto in tempo a scoprirne l'esistenza che subito dopo ha scoperto anche il suo "rischio di estinzione".

E allora, benvenuto Empaty Museum!

EVENTI

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