
Il mare. Il mare giovane. Il mare d'Ulisse
e di quell'altro Ulisse che la gente
dell'Islam appellò fumosamente
il Sindbad del Mare. Il mare di onde
grigie di Erik il Rosso, alto sulla prora;
quello del cavaliere che scriveva
a un tempo l'epopea e l'elegia
della sua patria, nella palude di Goa.
Il mare di Trafalgar. Quello che l'Inghilterra
Cantò per tutta la sua lunga storia,
il duro mare che insanguinò di gloria
nel quotidiano mestiere della guerra.
Quell'incessante mare che nel sereno
Mattino solca l'infinita sabbia.
J.L. Borges
da "L'oro delle tigri", Adelphi editore